Cucina tipica Piemontese

LA CUCINA

Il mio modo di lavorare con semplici prodotti e non dare tanta fantasia ai piatti mi porta ad una selezione di clienti che arrivano da grandi città, da fuori del Piemonte e molti stranieri. Sono molti che non conoscono l’originalità e il gusto intenso del prodotto autentico e artigianale. Io rimango nel mio mondo e con la mia clientela, senza tanti fronzoli e poca presentazione, senza assortimento di gusti e sapori.

Sono in molti a pagare, giustamente, a caro prezzo la gran scena, la moda, il raffinato servizio, la recensione, cibi buoni. Nulla da dire! Certezza di buona qualità! Ma con un rapporto esagerato a volte con  il costo del cibo (prezzo esagerato rispetto ai costi del cibo). Cosa c’è di più buono che insaporire arrosti e cibi vari con un bel trito di almeno 6 o 7 tipi diversi di erbe aromatiche non trattate e naturali, raccolte fresche, finemente tritate e coperte di olio, sempre pronte all’uso? Nel mio viaggiare in tutto il mondo e in tantissimi ristoranti, non li ho viste. Preferiscono usare estratti industriali di verdure o carni già pronte.

Moltissimi usano una o due erbe aromatiche tritate solo per sporcare il piatto e fare bella figura. Null’altro. Certamente non ne dispongono come posso fare io da agricoltore, ristoratore e viaggiatore. Il tempo, io lo posso coniugare al meglio con le tre attività.

La differenza tra me, i cuochi e grandi ristoratori, è molto semplice. Loro preparano buoni cibi assemblando, elaborando prodotti acquistati per lo più al mercato o presso negozi specializzati e di ottima qualità e li servono con buone disposizione e ricche presentazioni.

Io non faccio altro che usare i miei prodotti e quelli dei coltivatori di piccole aziende, coltivati in modo naturale, seguendo i ritmi biologici, senza fretta di avere il prodotto finito e di gran pregio. In genere utilizzo di tutto e sono io a fare il menù che propongo con i prodotti che trovo al momento e non il cliente a scegliere. Vivendo sul territorio, posso utilizzare prodotti maturi e di stagione, senza guardare mode e primizie. Il che mi evita costi aggiuntivi, più che logici nel mercato, e mi permette di applicare prezzi ragionevoli, nonostante l’alta qualità del prodotto servito.

Un mio carissimo amico, scrittore fotografo, Toshi Shino, mi disse che un grande Samurai andava orgoglioso di non aver avuto alcun maestro. Questo lo disse, dopo avermi sentito dire che, in ambito enogastronomico, non avevo mai seguito alcun grande personaggio, né in cucina, né in sala e tanto meno in libri o riviste e che ho sempre cercato la strada della semplicità.

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